Il crocchè di patate, uno dei ricordi più vividi dei pranzi della domenica a casa di mia nonna paterna. Specializzata in polpette al sugo e crocchè, faceva la felicità di noi nipoti. A Napoli, il crocchè (detto anche panzarotto) è una preparazione classica casalinga, ma anche un tipico street food. Si gusta bollente, appena fritto, nel tradizionale cuoppo insieme a zeppole (pastacresciuta), melanzane, fiori di zucca, palle di riso, scagliozzi (polenta fritta).
Per la buona riuscita del piatto è bene scegliere una patata a pasta bianca o patate vecchie, più adatte a questa preparazione. Una volta cotte, l’ideale sarebbe schiacciare le patate con la forchetta, ma per noi lo schiacciapatate sarà uno strumento perfetto.
Crocchè di patate
Ingredienti
1kg di patate a pasta bianca
3 uova intere + 2 albumi
100 g di parmigiano grattugiato
prezzemolo tritato
100 g di provola tagliata a pezzetti
farina
pangrattato
olio evo
olio per friggere
sale e pepe qb
Procedimento
Mettere a bollire le patate, a freddo, con tutta la buccia. Quando sono pronte, scolarle, sbucciarle e passarle allo schiacciapatate. Far raffreddare la patata in una boule e poi aggiungere tre uova intere, un pizzico di sale e pepe (facoltativo), il parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato finemente e un filo di olio evo.
Una volta amalgamati bene gli ingredienti, si prelevano parti di impasto e si lavora per dare la forma (una sorta di crocchetta allungata) mettendo al centro un pezzetto di provola. Con le mani unte di olio il lavoro risulterà più facile.
Ultimo step prima della cottura: passare i crocché nella farina, poi nell’albume un po’ sbattuto e infine nel pangrattato.
In una padella far scaldare abbondante olio per friggere (io uso quello di arachidi) e friggere i crocché pochi alla volta. Dovranno risultare dorati in modo uniforme. Far asciugare l’olio in eccesso su carta assorbente e servire caldi.