18 Aprile 2019 di Mariacristina Coppeto
Eventi

Il sipario su Identità Golose Milano 2019, il congresso internazionale dedicato al meglio della cucina d’autore, che si è svolto a marzo, si è sollevato con un insolito quanto interessante intervento. Parlare di cibo e della cucina degli chef, mettendo al centro il tema Costruire Nuove Memorie e partire da un contesto storico legato alla presenza della cucina in tv, è stato davvero un passaggio innovativo. Identità Tv – 60 anni di alta qualità a tavola: un vero simposio di approfondimento per discutere e riflettere sulle più interessanti trasmissioni televisive dedicate alla cucina. Una bella occasione per fare una riflessione sul ruolo del cibo nella storia della televisione italiana.

Cibo in tv
Il primo intervento, quello di Davide Rampello, professore universitario, curatore e direttore artistico, dal 2013 conduttore della rubrica “Paesi e Paesaggi” di Striscia la Notizia, dal titolo Tutto ebbe inizio lungo il Po, ha fatto da bussola per orientare l’uditorio sulla storia della gastronomia in tv. Era il 1957 e “Viaggio lungo la Valle del Po: alla ricerca dei cibi genuini” di Mario Soldati traccia attraverso il percorso lungo il fiume, l’identità di un paese fatto di contadini, allevatori e ristoratori. Rampello lo definisce il primo reportage gastronomico, basato sul racconto di storie esemplari, visto anche il momento storico. Poi arrivarono Luigi Veronelli e Ave Ninchi con altre trasmissioni sul tema. Dunque, il cibo in tv è un affare che va lontano nel tempo, ma quel racconto iniziato lungo il Po, man mano si trasforma in qualcosa più legato al gioco. Ed è ciò che è successo negli ultimi anni, lo sa bene Antonella Clerici che con Federico Quaranta, attualmente conduttore di Linea Verde, rappresenta uno dei primi format sul cibo, La prova del cuoco, che ha rotto un po’ gli schemi. Ma tra informazione, inchieste e format internazionali di grande successo, il cibo in televisione ha avuto sempre il suo spazio.
Lo raccontano sul palco lo chef Antonino Cannavacciuolo e il pasticcere Ernst Knam con Clelia D’Onofrio, che con classe ed eleganza rappresenta il mondo dei dolci in tv. L’intervento di Corrado Assenza, protagonista di una puntata di Chef’s Table, la docu-serie di Netflix dedicata alla pasticceria, che un po’ gli ha cambiato la vita e lo ha reso noto a livello internazionale, raccontando la sua storia, la sua attività e quella di un intero territorio con una modalità tutta nuova. E ancora gli interventi di Gioacchino Bonsignore, giornalista, scrittore e caporedattore di “Gusto”, rubrica del TG5, che è riuscito sin dai tempi della direzione Mentana a dedicare 5 minuti di un tg che ne dura trenta, a temi legati all’enogastronomia e realizzare una ricetta, condensandola in poco più di un minuto. Poi Federico Fazzuoli primo conduttore di Linea Verde, programma dedicato al mondo dell’agricoltura e delle materie prime, che nelle mani di Federico Quaranta, continua a raccontare quei temi, ma con un linguaggio più epico e contemporaneo. La cucina e il cibo in televisione non sono un affare recente e la loro presenza ha caratterizzato un certo modo di fare tv, delineando l’evoluzione della comunicazione e della cultura di un paese.

Pizza, cocktail e pregiudizi
Intanto, il mio personale percorso all’interno del mondo enogastronomico che Identità Golose concentra a Milano in tre giorni di congresso, ha visto protagonista Franco Pepe di Pepe in Grani, grande maestro pizzaiolo campano, che non si adagia sulla fama indiscussa, ma sperimenta e osa mettendo alla prova la sua creatività. Per Bonaventura Maschio ha presentato Pizza e Cocktail: Pairing Inspiration, una degustazione curata insieme al mixologist Filippo Sisti, dove il distillato Prime Uve è stato spruzzato sulla pizza “per arricchire i sapori e i profumi senza sovrastarli” e inserito come ingrediente del cocktail abbinato al lievitato. Una sfida ben riuscita! Invece, con Grana Padano, il maestro Pepe ha presentato la sua ultima creazione, che ha fatto anche tanto discutere, AnaNascosta, la pizza a base di ananas. Nata da una domanda posta da una giornalista a Hong Kong, che gli chiese: “Franco, ma tu faresti una pizza all’ananas?”. Pepe, rientrato a Caiazzo ha studiato e sperimentato e la risposta è arrivata sotto forma di cono di pizza fritta ripieno di una fonduta di Grana Padano dop stagionato 12 mesi, prosciutto crudo San Daniele, ananas e polvere di liquirizia. Per la serie “abbandoniamo i pregiudizi”, AnaNascosta è stato decretato piatto dell’anno in questa quindicesima edizione del congresso.

“Fuori Identità” con Bellavista
I giorni di Identità Golose diventano anche un’occasione importante per le aziende presenti per incontrare giornalisti e addetti ai lavori provenienti da tutta Italia e dall’estero, e proporre delle novità con eventi autonomi. È il caso di Bellavista, la cantina ha colto questa occasione per presentare la nuova immagine della vintage selection. Un progetto Ode all’Italia che ha visto rinnovare il design dei millesimati di Bellavista, per rappresentare al meglio la raffinatezza, il carattere e i suoi sapori tutti italiani. Durante l’evento organizzato alla Fonderia Napoleonica da Terra Moretti Vino, sono state presentate le etichette rinnovate e abbinate al disegno delle incisioni di monumenti classici italiani, in collaborazione con l’azienda tessile Dedar, altra eccellenza italiana. Colori e forme si intrecciano per creare un’armonia estremamente raffinata: Pas Operé è abbinato alle Architetture di Pompei e al motivo Short Cuts di Dedar, Rosé ai Giardini di Villa Doria Panfili a Roma e al delicato tessuto About Flowers, Satèn al Ninfeo Villa Papa Giulio III a Roma e al motivo Silkbirds, mentre il raro Nectar alla Dea Iside a Pompei e al disegno Margaritas dai tratti fortemente pittorici.
A celebrare questo connubio, un raffinato menu realizzato per l’occasione da quattro chef donne, Alessandra Del FaveroCaterina CeraudoFabrizia Meroi e Vittoria Aiello, perfettamente abbinato ai quattro millesimati dalla grande personalità.

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